lunedì 29 ottobre 2012

Thrill, shiver, shudder

I brividi sono la massima aspirazione quando si ricerca un'emozione forte per sentirsi completi, per far trascorrere più velocemente un attimo, per sradicare dalla propria mente i pensieri più sgradevoli quando non vogliamo proprio saperne di loro.
La natura del brivido, non sempre direttamente proporzionale alla sua entità, è sempre soggettiva e sottomessa alle personalità, ai gusti ed agli umori. Ciò che c'è di certo è che non si può scindere il brivido dall'emozione; se si pensa anche ad una delle sensazioni più comuni: il freddo, questa ci pone in una situazione sgradevole che ci istiga a coprirci e a desiderare ardentemente di stare al calduccio sotto le coperte o davanti ad un camino acceso. Per quanto la sua natura sia prevalentemente fisica, il brivido di freddo risveglia l'istinto primordiale della ricerca del caldo e, di conseguenza, il desiderio che ci proietta verso quest'ultimo. L'emozione è dunque la conseguenza dell'atto del rabbrividire, non la sua causa.

Considerando solo la naturale reazione alle basse temperature ci si dimostra, però, troppo superficiali e concreti, escludendo in questo modo tutti i fremiti di varia natura che, invece che essere determinati da una situazione reale e della quale si ha un'esperienza fisica, sono sottomessi agli stati d'animo, ai sentimenti, alle emozioni che una particolare condizione ci porta a sperimentare. E' opinione piuttosto comune, poiché probabilmente saremmo automi, cinici o misantropi se pensassimo il contrario, che i brividi legati alle sensazioni, siano molto più socialmente accettabili dato che, con le dovute eccezioni, corrispondono sempre a qualcosa di talmente positivo e piacevole che, se potessimo averne il controllo, sceglieremmo di rabbrividire a vita.

La paura è sicuramente l'eccezione più eclatante: la realtà del brivido di terrore è stata esasperata per anni, in particolare dalla letteratura e dal cinema; quante volte, sin da piccoli si assiste al nostro personaggio preferito rabbrividire visivamente perché spaventato da qualcosa? Nella realtà, parlo per me, sono state ben poche le volte in cui ho percepito un fremito dovuto al timore di qualcosa, capisco però che, probabilmente, si tratta di qualcosa di non assoluto e standard, bensì è possibile dipenda dalle caratteristiche della personalità di ognuno.

...e infine, il piacere. Si tratta di una categoria che andrebbe sviscerata in tutte le sue sfaccettature poiché si tratta di un concetto decisamente troppo esteso per essere descritto in poche righe; per quanto riguarda l'idea di piacere in grado di far rabbrividire sono necessari parecchi distinguo: il cibo, per quanto io provi un amore sconfinato ed incontrastato nei suoi confronti e mi crei una dipendenza ed un'assuefazione uniche nel loro genere no, il fremito non è contemplato nell'orgasmo delle papille gustative.
Per non sentirmi particolarmente in astinenza da quelle categorie di piacere che, normalmente, solleticano il connubio tra corpo e anima ritengo opportuno limitarmi ad elencarle senza approfondirle poiché non mi sento di esasperare la desolazione del lunedì (o martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato, domenica) trevigiano.
Basti pensare al contatto fisico quale il bacio, la carezza, l'abbraccio, il solletico, il grattino e, anche se farà sorridere, la palpatina nel punto giusto. Inoltre, ricollegandomi al discorso sulle temperature, chi è che non ama quella meravigliosa scarica che segue l'atto del provare finalmente il calore tanto desiderato, improvvisamente?

Avevo scritto "infine", bene, non avevo finito; come dimenticare la schiacciante e stupenda trasmessa da una canzone in combinazione con una situazione determinata, con la quale si incastra perfettamente e che le calza a pennello? Non importa che si tratti della nostra preferita, che sia grande e potente, che sia strappalacrime o che l'artista si squarci le corde vocali urlando con il fiato di venti persone messe insieme, quello che conta è l'insieme. Tutto il congiunto è perfetto, a patto che non venga decorato con gridolini ed esclamazioni a ultravioletti degne dei migliori acuti di Aretha Franklin che, in più di un caso, rovinano atmosfere, guastano risate e -e qui giunge il climax della mascolinità che credevo assopita in me- annullano qualsiasi erezione in atto, qualcosa che nemmeno le pillole più blu potranno mai restituire.

Fatemi un PIACERE, non RABBRIVIDITE per il disgusto di leggermi, piuttosto urlate fino a spaccare tutti i bicchieri che avete in casa, lo preferisco.


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