giovedì 26 aprile 2012

Sforzi vani

Immaginate che tutte le vostre speranze e aspettative per il futuro possiedano un'essenza materiale, palpabile. Ora raccoglietele e modellatele nella forma che più vi soddisfa.
Pensate, dunque, di vivere in una situazione tale che siate liberi di strapazzare la vostra creazione, giocarci, farla rotolare, riparare qualunque crepa si formi sulla sua superficie; state bene attenti però: meglio assicurarsi che non cada!
Infine dipingete nella vostra mente, anche ad occhi chiusi, se può aiutarvi, una scena nella quale lei riesce a sfuggire dalla punta delle vostre dita e cade al suolo. In quel momento lei si frantuma in tanti pezzi, troppi perché possano essere incollati ancora una volta, uno ad uno.
Una buona parte della filmografia e della musica di tutti i tempi, tra le tematiche ricorrenti, ha sempre presentato la storia di persone intente a perseguire i propri sogni, cercare la via meno tortuosa che conducesse al successo; in altri casi si tratta di esortazioni contro l'abbandono delle proprie condizioni e desideri, quasi fossero cuccioli che, in estate, risultano ingombranti e d'intralcio e vengono lasciati sul ciglio delle autostrade.

Lo ammetto, anche io mi lascio facilmente ammaliare dai testi in tanti casi pseudo-poetici e dalle melodie pop-rockeggianti, ma la realtà è un'altra; penso sia sempre meglio restare con i piedi per terra e, contrariamente al proverbio, fasciarsi la testa prima di romperla, se non altro i colpi vengono attutiti e le ferite sono di minor portata.
Il mio fine 2011-primi mesi del 2012 non è stato un periodo positivo, proprio da nessun punto di vista. Che fare quando, pur essendo una delle persone meno arrendevoli di questo mondo, si arriva ad un culmine nel quale la tentazione di lasciarsi andare è forte, perché la strada alternativa è tutta in discesa, così in discesa che conduce ad un pozzo senza fondo?
Resta solo da sperare che, quando toccherò il fondo, possa trovarci un argano non troppo arrugginito e in grado di riportarmi al punto di partenza.

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