martedì 13 novembre 2012

Getting older



Uno in più si aggiunge al conteggio. Lo scorrere del tempo si fa sempre più rapido alla percezione, che sia un sintomo di maturità e saggezza? Per quanto io apprezzi questa prospettiva, il rapporto guadagni-perdite mi porta a ragionarci su per qualche minuto prima di prendere la decisione finale su quale, tra i due periodi dell'adolescenza e della giovinezza, sia il migliore. Si pensa spesso, ed erroneamente, che l'adolescenza non comporti nessun tipo di responsabilità e nessun fardello da trasportare; che ne è di tutta quella miriade di discorsi sull'accettazione del proprio corpo e, più in generale, di ciò che si è, in modo da non dover indossare una maschera? La lotta interiore comincia proprio nel periodo adolescenziale, ma non trova sempre in quello la sua fine, basti pensare a quelle persone che sperimentano un conflitto con se stesse per tutta la durata della loro vita. Allora forse la domanda giusta da farsi è: vi è un vero e proprio confine tra le fasi della vita?
La compenetrazione e la miscela tra i capitoli della vita è onnipresente: una delle frasi che mi capita di dire più spesso è "Sono un Peter Pan" poiché, nonostante sia cosciente delle mutazioni nel mio modo di pensare, di vedere le cose e delle mie principali mansioni, alcuni dei miei gusti restano invariati e, quando ho bisogno di pensare in modo semplice e quasi ingenuo, so sempre di poter contare sugli arrugginiti meccanismi infantili del mio organo cerebrale.
Tutto sommato, la data del proprio compleanno è uno di quei giorni all'anno in cui ci si può sentire importanti senza dover faticare come dannati e conseguire qualcosa per essere acclamati. Rime involontarie e cacofoniche a parte, se non si è troppo timidi è sempre un piacere ritrovarsi al centro di un gruppo di amici che si accalcano per avere la loro fetta di guancia da spupazzare, per cantare gracchiando "Tanti auguri a te" perché tanto in coro suona meno stonata e per poter mettere la propria parte di soldi ed omaggiare la tua vecchiaia con un pensierino congiunto. I genitori, una volta tanto, cessano di essere pesanti, intorno a te ci sono solo sorrisi e, a patto che tu ne abbia alcuni, abbandoni tutti i pensieri tristi finché la compagnia non manca.
Non piangerò lacrime virtuali giustificate dal rimpianto di un'età trascorsa che avrei potuto sfruttare meglio di quanto non abbia fatto; non rientra nella mia filosofia il fatto di perdere il tempo a disperarmi sull'ormai rancido latte versato. Piuttosto sceglierei di rimboccarmi le maniche ed affrontare il cammino che mi aspetta con qualche ruga in più senza preoccuparmene: la ragnatela è ancora fuori dalla mia portata per fortuna.
Magari suonerà come aria fritta o come una frase pseudopoetica battuta sul portatile di un aspirante blogger sfigato, però ci si rende conto, passo dopo passo, che il regalo più bello ed utile insieme è quello del tempo. La maturità prepara ad affrontare nel modo migliore le sfide e le pugnalate alle spalle della vita, combattendo e prevenendo la nostra impotenza a partire da quando siamo una semplice tabula rasa, creature indifese che, istintivamente, intuiscono già che dovranno combattere ogni momento per ottenere, se non quello che vogliono, almeno il minimo indispensabile per non soccombere.
E' incredibile la mia capacità di divagare trasformando un post riguardante l'invecchiamento in un documentario di Super Quark, questa capacità non era certamente un regalo omaggio per i 23 anni.

2 commenti:

  1. vedi, sei un cucciolo anche quando fai il blogger filosofico e a conto tuo sfigato <3

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