sabato 17 novembre 2012

Belt it out!

Stai per uscire di casa, hai preso le chiavi, il cellulare, il portafogli contenente parte dei documenti, i fazzoletti che, in questi giorni di raffreddore, consumi in quantità industriali, indossi la giacca, la sciarpa leggera -non fa ancora freddo- ed esci. Hai fatto in tempo a chiudere la porta a chiave -si sa, alla sorte piace ironizzare- e ti sei accorto che qualcosa manca, le orecchie sopportano troppo poco peso perché sia normale. E' in quel momento che ti schiaffi una sberla in fronte -altrimenti non ci si sente abbastanza protagonisti di un film-, dai le due-tre mandate al contrario sbuffando e ti fiondi alla ricerca del tuo bambino, il lettore mp3/iPod/walkman/lettore cd dimenticato, assicurando le cuffie alle orecchie così saldamente e con tanta solerzia che se avessi impiegato Saratoga ilsiliconesigillante non si sarebbe notata la differenza.
Riesci ad uscire, finalmente, all'aria aperta: per un tempo variabile dai 3 ai 75 secondi sei totalmente isolato dal resto del mondo mentre scegli la canzone più appropriata secondo diversi parametri che concorrono tra loro nella ricerca del brano che calzi a pennello la situazione attuale; alcuni di questi sono: l'umore, lo stato d'animo, il gusto personale, la velocità della camminata e il grado di sfida con cui caricare lo sguardo che ci si sente in dovere di lanciare ai passanti.


Dopo duri momenti di lotta interiore in grado di sfiancare anche gli animi più provati, decidi di abbandonare la pigrizia di un ozioso pomeriggio e pulire quello schifo che continui a chiamare, impropriamente, appartamento. Se camminassi per casa con un paio di trampoli, questi sarebbero probabilmente inghiottiti dai metri di polvere depositatisi dappertutto. Non ti entusiasma l'idea di pulire in un'atmosfera silenziosa: ti intimorisce e non vuoi saltare al primo rumore. Come puoi privarti della colonna sonora giusta che ti dia la carica e lo spirito per tirar fuori la massaia che c'è in te? Prendiamo esempio da uno dei più grandi artisti della storia: Freddie Mercury; non era forse lui che, nel videoclip di "I Want To Break Free" impersonava una bella massaia, con tanto di baffoni, intenta a pulire la casa e, contemporaneamente, a dare fiato ai polmoni? E allora, immaginiamoci anche noi tante belle massaie più o meno mascoline, con o senza baffoni, e sculettiamo allegramente per casa, alzando la gambetta a guisa d'arabesque mentre spolveriamo la mensola più alta della libreria! Personalmente, se ho le mie canzoni preferite ad accompagnarmi, trovo divertente e stimolante sfregare il water!


Prima di andare a dormire, dopo un litigio, una bella notizia, una rottura, un film, al risveglio, in preparazione ad una serata movimentata, o ad una tranquilla, è sempre l'ora dei Sofficini... no, di una playlist di brani scelti a pennello per l'occasione che creino quell'effetto che io ho battezzato "P!nk", ossia che funzionino come carburante in caso di buonumore, o come antidoto alla disperazione nera. Le pene dei vicini che devono avere a che fare con i miei acuti, spaventosamente simili al rumore delle unghie sfregate contro una lavagna, sono dettagli di estremamente poca importanza.

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